Sarò onesta con voi #2
Non ho un cazzo da dire in questa seconda newsletter, anzi...ho quasi un pò di ansia da prestazione, un mix di “oh mio dio ho creato troppe aspettative!" e di “ma aspettative de che?!"
Sì perché subito dopo il primo invio, ormai un mese fa, la seconda cosa a cui ho pensato dopo "Daje! Finalmente una cosa che dicevi l'hai fatta davvero" ho pensato "Minchia e ora, cazzo ci scrivo nella prossima newsletter?".
Ed anche ora che la sto scrivendo in realtà non so bene di cosa vi parlerò.
C'ho provato a farmi quelle liste sulle Note dell'iPhone come fanno le vere PRO, ma ne è uscita una sbrodolata di robe sconnesse tra loro che rileggendole non hanno un gran senso e non so manco io cosa volessi dire.
Quindi penso che scriverò anche questa volta a ruota libera, utilizzando una modalità di scrittura che si basa sul metodo che contraddistingue ogni cosa che io faccio nel mondo, ossia il metodo ad minchiam!
La prima cosa di cui vorrei parlare realmente riguarda un argomento che c'entra un pò con l'ansia da prestazione e le cazzate di cui scrivevo qualche riga fa ed è: sbattersene le palle dei giudizi e saper dire di no, ovvero l'antica arte del "se non mi va non lo faccio e campo meglio".
Al prossimo "cazzo" buttato così, siete liberi di disiscrivervi eh!
E quale momento migliore se non SETTEMBRE - che per intenderci da molti è vissuto come il nuovo Capodanno - per scatenarci con una serie di buoni propositi tra cui sbattercene la minchia e imparare a dire di no?
Già da qualche anno sono diventata Super Sayan di IV livello nel dire di no.
E punto al VII livello, minimo.
Molto di voi magari sono già dei PRO ma per me non è stato semplice: fin da ragazzina - nonché da sorella maggiore - sono stata sempre portata nell'aiutare il prossimo, venirgli incontro, fare sempre io il passo verso l'altro, rinunciare io piuttosto che far rinunciare l'altro.
In poche parole il ritratto de 'na cojona, esatto.
Bè cos'è cambiato? Molte cose sono cambiate.
Innanzitutto sono cresciuta ed ho capito che ok la generosità, ok l'empatia, ok tutto... ma anche lasciateme sta!
Come seconda cosa - e come molti - mi sono disillusa. In che senso? Storie finite ammerda, amicizie perse in dissolvenza, ed altre inculate che non vi sto ad elencare.
Ve l'ho detto che ho studiato ad Oxford? No? Infatti non è vero.
Come ultima cosa, la più importante e la più seria, ma giuro non voglio intristirvi è stata la malattia e la morte di mia madre.
Ohhhhh! Volevate la newsletter allegra eh? Colcazzo!
In poche parole, in qualche mese ho capito che saper dire di no è un nostro diritto, un'esigenza imprescindibile.
Non possiamo sempre pensare di esserci per tutti e per tutto in ogni momento: c'è una cosa che viene prima e si chiama SE STESSI.
In quei mesi di cure e nei mesi dopo, ho capito che non me ne fregava assolutamente una minchia di dire No a qualsiasi cosa non mi andasse realmente di fare.
Ho detto No ad inviti di amiche per fare due chiacchiere, ho detto No quando mi hanno chiesto se potevo rientrare prima dall'aspettativa, ho detto No tutte le volte che una cosa non mi andava di farla! Ma anche quando mi andava poco.
E dunque io, che non ero in grado di dire di no manco alla commessa che mi propinava una maglia che mi faceva cagare solo perché poverina le ho fatto tirar fuori di tutto qualcosa devo pur prendere... quando e perché esattamente mi è scattato questo meccanismo e da bruco imbecille mi sono trasformata in una farfalla un pò meno cogliona?
La risposta è una ovvero ci sono riuscita perché mi sentivo per la prima volta davvero giustificata a fare e dire il cazzo che mi pareva: avevo appena perso mia madre e tutti erano - ai miei occhi - più gentili con me, nessuno si sarebbe offeso, tutti sarebbero stati più comprensivi, e se non lo fossero stati STIGRANCAZZI ma cosa volete che me ne fregasse in quel momento di merda???
Io sempre le scuole alte eh!
E quindi dopo le prime volte in cui ho iniziato a mettermi prima di ogni cosa, ho capito che era così che funzionava.
Che dobbiamo imparare a capire quando una cosa ci costa troppo, che sia un aperitivo, una cena a cui non vogliamo andare - non serve una giustificazione così drammatica come la mia eh sia chiaro! - la giustificazione che basta è SE NON MI VA NON LO FACCIO. E SE NON FACENDOLO, NON DANNEGGIO NESSUNO, ANCORA MEGLIO!
Un altro fattore scatenante della mia trasformazione è stato capire realmente - e cioè intendo ragionarci davvero - il significato della frase CARPE DIEM.
Mai come di fronte alla morte la cosa che più mi ha scosso è stato pensare al tempo: il tempo passa, veloce, anche troppo a volte, e VOGLIO INIZIARE A DECIDERE COME INVESTIRLO.
Sono sempre stata pigra, di tempo ne ho buttato un'infinità, quindi:
- o facevo una cosa per qualcun altro
- o non facevo un cazzo godendomi noia e divano
(Divano ti amo non giudicarmi!)
Perciò ho deciso di sottrarre da entrambe le parti del TEMPO e sforzarmi di dedicarlo a qualcosa che mi va di fare, che rimando da anni, o che tengo nelle note dell'iPhone da mesi (vedi questo progetto delle newsletter!).
Quindi ora la situazione attuale è questa:
- il polleggio sul divano è per me irrinunciabile, quindi un pò di dolcefarniente+zappingsuldivano ci sta sempre eh! Ma meno di prima sicuramente.
- ho ricavato molto più tempo per me smettendo di dire sempre "Ma sì certo amica mia che ti ci accompagno a vedere gli sciacquoni per il cesso in quell'outlet a 200km da qui questa domenica!" e sbattendomene.
Occhio a non confondere questo con EGOISMO o MALEDUCAZIONE.
Non penso di essere egoista, anzi penso in effetti che un pò di egoismo sia necessario, per una cosa: SOPRAVVIVENZA!
Adoro aver scoperto il valore del tempo, avrei voluto farlo prima, ma credo sia un valore che cresce di consapevolezza maturando.
Questa consapevolezza mi è stata fondamentale quando ho deciso di perdere 25 Kg*.
Mettermi a dieta con questa consapevolezza dopo vent'anni di non ce la posso fare, mi ha fatto capire che erano stati vent'anni di non ho voglia.
*Su YouTube trovate un video in cui ho provato a parlare di questa esperienza (link)
Detto ciò amici da casa, potete tornare a fare le cose importanti ossia tutte tranne leggere questa mail, vi ringrazio per essere arrivati fino a qua!
Avevo esordito con un timido "Non so che cazzo scrivere..." ed eccoci qua con un primo capitolo della Divina Cazzata.
Quanta saggezza in questi "quasi 33 anni", sarà che so gli anni de Cristo che ve devo dì!
Comunque per sta volta mi fermo qua. Giuro.
Ah già, non ve l'ho detto come sono andate le ferie. Ma l'ho fatto di proposito perché sono andate così bene che se ci penso ora che sono rientrata, mi girano già i coglioni.
Sì perché quella stronzata del Fai un lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita è una di quelle puttanate che manco la Ferragni lo dice mai!
Oh sia chiaro, a me il mio lavoro piace ...ma stavo tanto bene in vacanza.
Dovremmo istituire una settimana al mese di ferie, pensateci!
Che mondo migliore sarebbe?
Peace&Love
Compiti per le NON-Vacanze
- Ridurre le pippe mentali a ZERO o almeno diminuirle di un buon -30%
- Iniziare col dire di NO almeno 3 volte su 10 - se una cosa non ci va di farla
- Pensare a cosa ormai facciamo di default ma che in effetti ci chiede tempo ed energie che potremmo occupare facendo qualcosa che ci gratifica di più?
- Stampare qualche foto dell'Estate da attaccare sul frigo (LALALAB è l'app per voi!)
- Donare indumenti che non usate più a chi non ne ha
Se passate ad Ancona e dintorni non perdetevi...
RATATÁ FESTIVAL presenta HABITAT

GAZPA's prefe del mese
Video del mese
Per ogni visitatore del film porno The dirtiest porn ever, l’azienda PornHub farà una donazione a una organizzazione di beneficenza che ripulisce gli oceani.
Novità del mese
Stavo pensando di aggiungere una selezione dei miei account Instagram preferiti perciò ecco la selezione che nessuno desiderava, tranne me (ovviamente per iniziale, solo roba estremamente stupida e inutile, cioè per me fondamentale):
Ricetta del mese
La meglio focaccia pugliese (secondo me modestissimamente!)
Ingredienti:
• 250g di Farina 0
• 250g di Farina di Semola
• 300g di Acqua
• 1 lievito di birra
• Olio evo qb
• 2 cucchiaini di sale fino
• 1 pizzico di zucchero che aiuta la lievitazione
• Sale grosso
• Origano
• Pomodori ciliegino o piccadilly
Procedimento:
Sciogli il lievito nell'acqua tiepida, versa tutto in una ciotola in cui hai precedentemente mescolato insieme le farine, il sale fino, lo zucchero e olio e impasta bene. All'occorrenza aggiungi acqua e/o farina. L'impasto deve essere appiccicoso e molliccio.
Se hai il Bimby sei a cavallo: metti tutto dentro 6 min velocità Spiga. Top!
Metti tutto l'impasto in una teglia precedentemente unta e bisunta e metti a lievitare in forno spento almeno 2 ore (4 ore sarebbe il top).
Tira fuori la teglia con l'impasto lievitato e inizia ad aprirci sopra i pomodorini con le dita facendo gocciare il succo sulla superficie dell'impasto, e poi infila i vari pezzi di ciliegino/piccadilly nell'impasto premendo un pò. Continua finche non hai ricoperto la superficie coi pomodorini e succo.
Aggiungi ancora un po' d'olio (l'olio è fondamentale, poi quando la mangi non ci devi pensare a quanto ne hai messo!).
Ora aggiungi una bella manciata di origano secco, del sale grosso e inforna a 200/220° statico o 180°/200° ventilato per il tempo che ci vuole. Che potrebbe essere 30minuti, come 45minuti, in base a se vi piace più cotta o meno.
Ora dimenticatevi la quantità infinita di olio che ci avete messo e buon appetito!